30 marzo, 2006

LE COSE BRUTTE DELLA VITA

... oggi non sono in vena. Io non sopporto Berlusconi e mi sono terribilmente vergognato per quello che ha detto sulla Cina ma un amico mi ha inviato, via mail, un link che mi ha fatto rabbrividire.

Dopo "le cose belle della vita", credo che sia il caso de "LE COSE BRUTTE DELLA VITA" e questa è una di quelle: http://www.genova.mpv.org/news/cina_fotoAbortiPerStrada.htm.

ATTENZIONE ci sono foto sconvolgenti, nessun altro commento

24 marzo, 2006

Le cose belle della vita

... Manca solo una settimana al trasferimento nel nuovo ufficio.

Dalla via Tiburtina (pre Grande Raccordo Anulare) alla parte opposta di Roma, direzione Fiumicino (aeroporto), via della Maglianella (post Grande Raccordo Anulare). E' il terzo cambio sede, che vivo in 12 mesi. Sta cosa non mi sconvolge ma mi perplime moltissimo.

E' possibile che si riduca tutto a questo?


  • ti alzi la mattina;
  • provi a convincerti che devi andare a lavorare;
  • ti prepari;
  • devi convincerti che devi andare a lavorare;
  • fai colazione;
  • ti convinci che devi andare a lavorare;
  • esci, che incontri solo i monnezzari;
  • vai a lavoro: traffico, incazzature, ritardi (' ... madò e che casino!!!');
  • sei quasi convinto che devi andare a lavorare;
  • timbri il cartellino;
  • e mo so cazzi tua che devi lavorà;
  • lavori (!?);
  • pausa caffè;
  • lavori (?);
  • seconda pausa caffè;
  • chatti su internet ovvero ti scarichi un pornazzo (se te lo fanno fa!);
  • terza pausa caffè;
  • PAUSA PRANZO (in mensa mangi come un bue);
  • quarta pausa caffè;
  • ti chiudi in bagno per un ora (dopo tutti sti caffè);
  • lavori (per cinque minuti);
  • quinta pausa (senza caffè pecchè sennò aricorro);
  • timbri;
  • vai a casa: traffico, incazzature, ritardi (' ... madò e che casino!!!');
  • prepari per la cena (accettabili le varianti: vai in palestra, vai in piscina, vai all'aperitivo, vai con l'amichetta);
  • ceni;
  • sparecchi dopo cena;
  • ti friggi il cervello davanti alla scatola delle ottusità (ma solo per un oretta, perchè crolli dal sonno);
  • crolli dal sonno;
  • ti alzi la mattina, dopo;
  • (... to be continued ...)
N.B. Ammappato che scunfort!...

Le uniche cose belle, che addolciscono la lista della 'spesa' su impostata, sono il conforto degli ultimi amici rimasti tali, i sorrisi dei miei nipotini e la parole dolci di mia madre. Sono le uniche cose belle, per cui vale la pena vivere ... credo.

Citazione del giorno: "Punta sempre alla Luna... Male che vada avrai vagabondato tra le stelle..."

22 marzo, 2006

Oggi è così ...

"Recitar, mentre preso dal delirio
non so più quel che dico e quel che faccio.
Eppur è d'uopo, sforzati!
Bah, sei tu, forse, un uom?
Tu sei Pagliaccio!

Vesti la giubba e la faccia infarina,
la gente paga e rider vuole qua.
E se Arlecchin t'invola Colombina,
ridi Pagliaccio ed ognun applaudirà.

Tramuta il lazzi, lo spasimo e il pianto,
in una smorfia, il singhiozzo e 'l dolor.
Ridi, Pagliaccio, sul tuo amore infranto,
ridi del duol che t'avvelena il cor!"

Ruggero Leocavallo - I Pagliacci

19 marzo, 2006

Strofe, strofette e strofinacci

Flux ricordi la storia del contadino pallido? Ricordi quando il contadino pallido, 1 giorno, decise di andare in città, di salire sulla metropolitana e, con fare saccente ed finta arroganza nazionalpopolare, benedire i passeggeri, bisbigliando e mormorando un latino annebbiato.
Allora, cane zoppo si alzò e gli disse: “Chi sei? Che fai qua? Come ti vedi fra vent’anni?”.
Il contadino pallido, cadendo in ginocchio, tra laghi di folla, rispose: “… non vedi che sono Emiliano Zapata? Nulla mi impedisce di essere contadino! Nessuno mi vieta di parlare alla terra, di chiedere al sole di bruciare al inferno! Vivo come capita che si debba vivere, libero di rimproverarmi le mani sporche di fango su un raccolto mal contato! L’aria che respiro è solo un prodotto industriale. Spero solo ci sia cibo fra vent’anni. Spero non ci sia alcuno fra vent’anni! E spero che fra vent’anni sia già domani … libera nos domini!”.
Flux eri tu cane zoppo? Flux era Omar, il contadino pallido?

Qualche sera fa mi è capitato di andare in un locale di Roma, e scoprire un gruppo che suonava brani dei Timoria.
Parole colte, atmosfere beat. Ascensioni nella metafisica del non ridicolo, nel tantra delle sconfitte mentali; un cubo di rubick del animo umano.
Mi sono scoperto ancora capace di scoprire angoli bui della città, dimenticati tra blande pizzerie e multinazionali del cesso (è chiaro il riferimento al Mc…). Angoli che ci sono nelle nostre vite, nei nostri cuori tra amori acidi di emozioni e cervelli, vere e proprie imprese ecologiche del esistenza. Cazzo, che filosofia! Posso dire: “…bentornata alba fragile!”. Quale miglior pezzo dei Timoria, in questo momento dell’anima mia. Grazie Omar!

Omaggio del giorno: Lawrence Ferlinghetti, scrisse: “E’ distillato di animali articolati che si chiamano l’un l’altro traverso un golfo immenso … Poesia è una casa alta di echi di ogni voce che abbia detto mai qualcosa di folle o meraviglia … Poesia è un vero canarino in una miniera di carbone e noi sappiamo perché l’uccello in gabbia canti … Poesia è lotta continua contro silenzio, esilio e inganno … sia poesia emozione ritrovata in emozione.

Giovedì 16/03/2006 … scusa il ritardo!

Oggi sono nero, sono nero, … incazzato e ce l’ho con quelle donne appariscenti che usano il loro fascino per fottere uomini luridi, potenti mariti di vecchie battone, e ai quali si alza solo quando si alza la minigonna (per la verità molto succinta) di queste puttanelle da cantiere …
Fa male, fa male, come quando un carcerato, nel disperato tentativo di evadere, si estrae una lima da 15 cm (facile intuire da dove). Fa male! E’ questa la vera natura di certe creature umane, per le quali si prova riluttanza se non vomito. E poi, la consapevolezza, che hanno in animo, di far incazzare gli altri … C’è differenza tra queste ‘prostitute’ (nel senso più offensivo) e le donne/madri/sorelle/amiche, puttane per strada e per necessità (Fabrizio docet).
Odio perché non guardano altro; perché hanno in mente solo di sfondare (non sembra un controsenso?)
Lavoro come uno schiavo abissino e ‘quelle’ non fanno una beata fava, tutto il tempo, creano casini a me ed altri cretini come me, … e mi distraggono (avessi i paraocchi equini di Totò!). Ma dove sta scritto che devono ordinarmi le cose, che devono dirigermi come il puparo di Palermo …
Oggi sono nero!!!

16 marzo, 2006

Piove a Roma, oggi.


Piove a Roma, oggi. Piove sotto un cielo grigio e sporco. Fatto di nubi di fumo e di parole soffiate, al collo di una bottiglia piena di vita, da un ubriacone, spaccone, perso nei suoi giri in giro, senza entrata e senza uscita ... ti piace, eh?

Ieri sera, sono andato al cinema, da solo (come capita spesso negli ultimi anni).


  • Inizio alle 20:20; ero già lì alle 19:40.
  • Ho aspettato che la gente sfollasse dalla sala (poco gremita).
  • Ho atteso che il ragazzo (avrà avuto almeno 60 anni), ripulisse sommariamente il corridoio d'accesso.
  • Mi sono seduto in fila centrale, posto I1 ... mi accorgo che sono il primo e l'unico in sala. Mi prende un sentimento misto di imbarazzo e malinconia, e di egocentrismo ("... e vai! il film lo proiettano solo per me. Mica male 5 euro per una mono-visione", che scemo!).
  • Arrivano altri spettatori. Vicino a me la freschezza di un gruppo di ragazzine (sicuramente universitarie, dai commenti pre-proiezione che si scambiavano).
  • Voci, brusii, scambio di opinioni ("... scampoli d'assenza!", viva Bisio!), pubblicità, popcorn e coca-cola ("... non c'è più il caffè Borghetti?" si chiedeva una signora un pò là negli anni. MA DA QUANTO TEMPO MANCA DA UN CINEMA?) ... sciiiii, inizia il film ...

Ho visto "Il mio miglior nemico" [il titolo mi ricorda un film di qualche tempo fa e di tutt'altro genere: "Il mio nemico"]. Carino, ti fai due risate (giusto due) ma ti da anche tempo di riflettere sul rapporto tra generazioni, e tra un figlio (non figlio) ed un padre (non padre, mai stato padre).

Finalmente ho visto qualcosa di apprezzabile da parte di Verdone, cosa che negli ultimi anni si era un pò persa (sono ragazzi! sono ragazzi!). Belle le ambientazioni! Bella Roma! Dolce la figlia di Achille (Carlo Verdone) ... toh!, c'è anche Agnese Nano (ti ricordi del cuore?). Deboli alcune parti della sceneggiatura (soprattutto nella tessitura della trama). Azzeccata la costruzione dei personaggi: finalmente Muccin(in)o ha attenuato la zeppola! Anche se resta sempre il solito ventenne, adolescenzito, filo-cossuttiano, sempre-deluso, finto-sfigato ma che al primo colpo, zag! gli cadono tutte a terra. Achille è sempre Carlo Verdone! Carlo Verdone è sempre Carlo Verdone! (Achille mi ha ricordato tanto il personaggio del manager de "C'era un cinese in coma"); complimenti per la scena del licenziamento (il suo) a pari merito con la scena del amplesso mattutino in macchina (immortalato da una stuola di guardoni organizzati anche se disoccupati). Cecilia, la figlia (Ana Caterina) ... dolcezza e giovinezza mica da ridere! And the winner is ... (ma siamo italiani!) ... David di Donatello al miglior attore non protagonista, ... il cane di Achille!

Si poteva dare di più, ma l'interpretazione mi è sembrata buona ... voto 7 (promosso!).

Uaohh! E che so un nuovo Tatti Sanguinetti in erba (da fumo) ... Ma la riflessione sul tema c'è tutta: le certezze dalla vita, le crisi di una vita, lo stravolgimento di una vita ("..., s'ha perso lavoro, moglie, casa e pure a maghina? Allora vuor dì che sei proprio uno str....!") e poi ... la ricerca disperata del affetto più caro (un padre ingegnere, una figlia cameriera), il vero ritrovamento ed il falso ritrovamento. Al centro il destino, infame ed impunito. Nel autobus di ritorno a casa, ci ho pensato e mi è sembrata una vicenda quasi possibile.

Frase del giorno: "Ah, Felicità, su quale treno della notte viaggerà? Lo so che passerai ma come sempre in fretta non ti fermi mai!" (L. Dalla - Felicità) .

15 marzo, 2006

Clopin, chi?

E' già! Ti chiederai: chi è Clopin?

Clopin (Trouillefou) è uno dei personaggi del romanzo di Victor Hugo, 'Notre-Dame de Paris'. E' il capo-guida della corte dei miracoli: un accozzaglia di barboni, poveri, mendicanti, straccioni, prostitute, ladri, che vivono in uno dei quartieri più poveri e malfamati di Parigi. Forte e coraggioso ma anche nemico dei poeti (che, secondo lui, dovrebbero morire tutti). Odia le guardie, perchè trattano male la sua gente, gli emarginati. E desidera un mondo in cui poter vivere tutti liberi e senza distinzioni sociali.

Di Hugo, avevo letto 'I miserabili'. Anche 'Notre-Dame de Paris', ma ne sono rimasto incantato quando l'ho visto in musical... e così ho deciso di adottare questo pseudonimo (a proposito Clopin, si pronuncia Clopen). Non che questo personaggio sia il mio ritratto spiaccicato, ma mi è piaciuta la sua verve, la sua arroganza sociale, il suo essere vicino a tutti e al di là di tutti e ... segretamente innamorato di Esmeralda (cito testualmente: 'Esmeralda lo sai è finita l’infanzia, io ti guardo con l’ansia di non aver occhi abbastanza').

Clopin, chi sono io? E che ne so! E' una domanda difficile, a cui non so mai cosa rispondere esattamente. Forse solo un medicante, uno sconosciuto, dopo aver parlato con me, sarebbe in grado di descrivermi, esprimendo con degne parole, forse solo un pò confuse, i lineamenti del mio animo (ammesso che l'animo abbia dei lineamenti).

Mi sono eletto Clopin, con quella voglia di mistero e di sognare di trovarmi al suo posto; al posto di un altro. Un misto di protagonismo e surrealismo, che è da sempre complice dei miei sensi e desideri. Perchè, ognuno, desidera essere altrove, sogna di essere qualcun altro. La morale, poi, le consuetudini e le responsabilità, mi riportano alla realtà, alla gabbia quotidiana.

A ben pensarci, tutti noi siamo costretti nelle nostre gabbie, che chiamiamo: ufficio, automobile, casa, ascensore, lo schermo di un computer. Renato Zero, le chiama: barattoli. Il bello è che ci illudiamo di essere liberi ("a libertà, a libertà, pure 'o pappagallo l'addà provà");

la vera libertà non è fare ciò che si vuole, ma volere ciò che si fa!

Lo so, lo so: non è farina del mio sacco ma non ricordo dove l'ho letta! Beh, comunque, credo sia vero. Molte cose che faccio, beh, semplicemente, non le vorrei fare.

Troppo filosofico? Gli amici me lo dicono sempre, ... ed è per questo che sono amici.

Poi staremo a vedere...



Caro diario ...

Caro diario... così un tempo si scriveva con carta e penna, per esprimere i propri pensieri, belli o brutti, semplici o metafici.

Mamma mia, che inizio post-bellico! Beh, spero vivamente di migliorare lo stile del mio pensiero d'ora in avanti. Altrimenti sarò solo naufrago della rete... ci riprovo:

... perchè destinare le mie riflessioni a te? Per fissarle nel cemento della rete e per ricordare a me stesso (chissà, forse, fra 20/30/40 anni), cosa ho provato in quel momento, in quel giorno, in quel anno. E magari far affiorare alla mia 'futura' stanca memoria, i ricordi, le foto mentali di spazi illuminati dalle emozioni. Prima riflessione, un pò difficile? Forse..., spero di no!

... ma perchè condividerle con altre persone (come è freddo dire 'contatti')? Qualcuno noto ed altri perfettamente sconosciuti? La rete ti permette di essere solo ed al tempo stesso in compagnia di milioni di persone, che come me, vivono, soffrono, gioiscono, temono, amano, disprezzano, liberano, sentenziano, zittiscono, muoiono ... persone che come me sono solo attimi di un tempo molto più lungo e infinito (Schopenauer, questo sconosciuto). Siamo tanti e siamo uno, ecco perchè! (non dirmi che adesso sono passato da Schopenauer a Pirandello, che salto).

Ecco questo sarà il mio idillio con te: un pò emozione, un pò poesia. Un pò malinconia, un pò sfogo. Un pò questo, un pò tutto il resto.

Frase del giorno: "Vorrei che fossi qui, dentro il mio cuore; così saprei dove non cercarti mai!"