07 agosto, 2006

… FINE DELLE TRASMISSIONI …

Doveva arrivare prima o poi, … ho deciso prima.

Non è facile capire perché chiudo questo spazio; ancora di più, spiegarlo. Avevo ancora tante cose da raccontare, di me e della mia vita. Ma credo che verrei frainteso come è già accaduto. Mi fa paura parlare di certe cose.

In questi ultimi 40 giorni, si sono succeduti vari stati d’animo che m’hanno fatto riflettere e maturare l’idea. Tutto, negli ultimi giorni mi ha condotto a questa decisione.

Grazie a tutti i miei amici, i commentatori spontanei o quelli che sono solo passati di qua …

E’ difficile per me … d’ora in poi, sarò più solo; di questo ne sono certo!

Ora inizia un altro lungo “viaggio”. Non so quello che mi attenderà domani e non so se quello che mi attendo mi aiuterà a capire meglio. C’è qualcosa dentro di me che vorrebbe tornare ma non dipende solo da me.


Chiudo l’ultima pagina di questo mio diario … è stato bello!

04 agosto, 2006

Monika: potrei scrivere ...

Potrei scrivere ... di quel giovedì sera; autunno di metropoli, nebbia, freddo, strade deserte;

potrei scrivere ... del mio girovagare e della luce dell'insegna del locale: 'La Salle';

potrei scrivere ... del mio dubbio e del coraggio di entrare, delle luci sommesse, dell'atmosfera calda e serena, delle poltrone in pelle, della moquette rosso scuro, delle piante ornamentali, dei quadri e delle statue equivocabili ma raffinate;

potrei scrivere ... degli scalini che ho fatto, uno ad uno;

potrei scrivere ... della penombra e delle luci soffuse e dolci, del tavolo dove mi sono seduto, del Bailey's che ho ordinato, del mio sguardo tranquillo e scrutante chi mi circondava;

potrei scrivere ... del tuo spettacolo, del tuo sodalizio carnale con il nulla, della tua malizia di femmina gentile;

potrei scrivere ... del tuo sorriso, dei tuoi occhi che mi chiamavano, dei miei occhi che ti desideravano;

potrei scrivere ... di quando ti sei avvicinata a me, di quando mi hai chiesto, in quel italiano strano: 'Compagnia?', di quando ti ho detto: 'Siediti', di quando ti ho offerto da bere, di quando mi hai sorriso come una piccola monella;

potrei scrivere ... di quanto abbiamo parlato, di tutto un pò, di noi, degli altri, della città, del tuo paese lontano, del tuo lavoro, del mio lavoro, del lavoro degli altri, della tua famiglia, delle tue 'colleghe', ... dei clienti;

potrei scrivere ... di quando ti ho accarezzato timidamente la mano e di quando tu me l'hai passata dolcemente tra i capelli e di quando lo sentita accarezzarmi il viso;

potrei scrivere ... di quando mi hai guardato negli occhi e mi hai detto: '...sei così dolce e simpatico!', di quando ti ho guardato negli occhi e ... non ho trovato le parole per risponderti;

potrei scrivere ... di quando mi hai preso per mano, di quando mi hai portato nel priveè, noi due soli;

potrei scrivere ... dei soldi che ho dato alla barista;

potrei scrivere ... del mio silenzio;

potrei scrivere ... di quando hai iniziato a ballare per me, a spogliarti per me, a sorridere per me;

potrei scrivere ... del mio silenzio;

potrei scrivere ... di quando mi hai sedotto come solo una donna gentile e fragile, e sola sa fare;

potrei scrivere ... del mio silenzio;

potrei scrivere ... dei baci dolci e delicati, che abbiamo condiviso;

potrei scrivere ... del profumo della tua pelle bianca come luna, della morbidezza dei tuoi capelli neri;

potrei scrivere ... dei tuoi gemiti, del mio piacere, ... e del nostro abbracciarci stanchi, sfiniti;

potrei scrivere ... del lungo silenzio, del lungo guardarci negli occhi alla scoperta delle nostre due anime contrapposte e nude;

potrei scrivere ... di quando ci siamo ricomposti e riordinati;

potrei scrivere ... di quando siamo usciti quasi, quasi furtivi dal priveè;

potrei scrivere ... di quando ti ho detto: 'E' tardi!';

potrei scrivere ... di quando mi hai accompagnato al bancone del guardaroba, di quando hai ritirato per me il cappotto, di quando mi hai aiutato ad indossarlo, di quando, nel tuo italiano indeciso e stentato, mi hai detto: '... copriti. Che fuori è freddo!';

potrei scrivere ... di quando t'ho sorriso;

potrei scrivere ... di quando m'hai accompagnato sul uscio del locale, di quando mi hai dato un bacio sulle labbra, di quando t'ho abbracciata forte, di quando, all'orecchio destro, t'ho sussurrato: 'Buon compleanno, Monika!';

potrei scrivere ... già potrei scrivere.

01 agosto, 2006

Jodorowsky ... è surrealtà (episodio due)

Maestro, dov’è Dio? – Proprio qui.
Dov’è il paradiso? – Proprio qui.
E l’inferno? – Proprio qui. Tutto è proprio qui. Il presente, il passato, il futuro, sono proprio qui. Qui c’è la vita e qui c’è la morte. E’ qui dove si confondono i contrari.
E io dove sono?
Tu sei l’unico che non è qui.